« Avete visto l'inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori.
Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore
Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e
avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di
offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un'altra
ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce
sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per
castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della
fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla,
verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e
la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie
richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i
suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa.
I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire,
varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato
trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e
sarà concesso al mondo un periodo di pace. »
Madonna Fatima
Le Sacre Scritture ci insegnano che le guerre, spesso considerate come eventi disgiunti dalla nostra volontà, hanno una radice nei nostri peccati e nostro Signore le usa per trarre da loro la nostra conversione.
Con il castigo Dio vuole riportarci a Lui ed evitarci la pena eterna.
Se non si vogliono conflitti si devono rispettare i suoi comandamenti.
Il futuro non è in mano alle diplomazie o ai governanti quali essi siano, ma dipende dalla nostra fedeltà a Cristo.
ANTICO TESTAMENTO
Giudici 10
Gli
Israeliti continuarono a fare ciò che è male agli occhi del
Signore e servirono i Baal, le Astarti, gli dei di Aram, gli
dei di Sidòne, gli dei di Moab, gli dei degli Ammoniti e gli
dei dei Filistei; abbandonarono il Signore e non lo servirono
più. L'ira del Signore si accese contro Israele e
li mise nelle mani dei Filistei e nelle mani degli Ammoniti. Questi
afflissero e oppressero per diciotto anni gli Israeliti, tutti
i figli d'Israele che erano oltre il Giordano, nel paese degli
Amorrei in Gàlaad.
II Libro Cronache
Gli
giunse da parte del profeta Elia uno scritto che diceva: «Dice
il Signore, Dio di Davide tuo padre: Perché non hai seguito
la condotta di Giòsafat tuo padre, né la condotta di Asa re
di Giuda, ma hai seguito piuttosto la condotta dei
re di Israele, hai spinto alla idolatria Giuda e gli abitanti
di Gerusalemme, come ha fatto la casa di Acab, e inoltre hai
ucciso i tuoi fratelli, cioè la famiglia di tuo padre, uomini
migliori di te, ecco, il Signore farà cadere un
grave disastro sul tuo popolo, sui tuoi figli, sulle tue mogli
e su tutti i tuoi beni. Tu soffrirai gravi
malattie, una malattia intestinale tale che per essa le tue
viscere ti usciranno nel giro di due anni».
Il
Signore risvegliò contro Ioram l'ostilità dei Filistei e
degli Arabi che abitano al fianco degli Etiopi. Costoro
attaccarono Giuda, vi penetrarono e razziarono tutti i beni
della reggia, asportando anche i figli e le mogli del re. Non
gli rimase nessun figlio, se non Ioacaz il più piccolo.
Geremia 5
Ecco manderò contro di voi
una nazione da lontano, o casa di Israele.
Oracolo del Signore.
E' una nazione valorosa,
è una nazione antica!
Una nazione di cui non conosci la lingua
e non comprendi che cosa dice.
La sua faretra è come un sepolcro aperto.
Essi sono tutti prodi.
Divorerà le tue messi e il tuo pane;
divorerà i tuoi figli e le tue figlie;
divorerà i greggi e gli armenti;
divorerà le tue vigne e i tuoi fichi;
distruggerà le città fortificate
nelle quali riponevi la fiducia.
NUOVO TESTAMENTO
Apocalisse 9
Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del
quarto essere vivente che diceva: "Vieni".Ed ecco, mi apparve
un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro
l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con
la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.
Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal
cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; egli aprì
il pozzo dell'Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace,
che oscurò il sole e l'atmosfera. Dal fumo uscirono cavallette che si
sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della
terra. E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né
alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. Però
non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il tormento
è come il tormento dello scorpione quando punge un uomo. In quei giorni
gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la
morte li fuggirà.
Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la
guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d'oro e il loro aspetto era come
quello degli uomini. Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro
denti erano come quelli dei leoni.Avevano il ventre simile a corazze di
ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli
lanciati all'assalto. Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle
loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. Il loro
re era l'angelo dell'Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco
Sterminatore.
Il primo "guai" è passato. Rimangono ancora due
"guai" dopo queste cose.
Il sesto angelo suonò la tromba. Allora udii una voce dai
lati dell'altare d'oro che si trova dinanzi a Dio. E diceva al sesto
angelo che aveva la tromba: "Sciogli i quattro angeli incatenati sul gran
fiume Eufràte". Furono sciolti i quattro angeli pronti per l'ora,
il giorno, il mese e l'anno per sterminare un terzo dell'umanità. Il
numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni; ne intesi il numero.Così
mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto,
di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca
usciva fuoco, fumo e zolfo. Da questo triplice flagello, dal fuoco, dal
fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo dell'umanità. La
potenza dei cavalli infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code
sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuociono.
Il resto dell'umanità che non perì a causa di questi
flagelli, non rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai
demòni e agli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non
possono né vedere, né udire, né camminare; non rinunziò nemmeno
agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie.