Impazza su facebook, dopo la strage di Parigi, la moda dei profili con l'immagine della bandiera francese, prodotto della rivoluzione del 1789. Ma la rivoluzione davvero la conosciamo? O non è forse stata la prima guerra civile terroristica dell'occidente?
LA RIVOLUZIONE FRANCESE di MASSIMO VIGLIONE
La Rivoluzione Francese ha provocato
direttamente la morte di 500.000 esseri umani (più, in via
consequenziale, 1.500.000 causati dalle guerre napoleoniche). Ha
ghigliottinato il Re di Francia Luigi XVI, la Regina Maria Antonietta,
la sorella del Re Elisabetta, il Delfino è morto a dieci anni dopo
essere stato affidato a un vinaio che lo ha alcolizzato e seviziato.
Ha massacrato centinaia di
aristocratici, migliaia di sacerdoti e suore, decine di migliaia di
borghesi e centinaia di migliaia di contadini che non erano d’accordo
con Robespierre e soci.
Siccome la ghigliottina era troppo lenta
per “smaltire” velocemente la massa dei condannati a morte, si usarono
altri mezzi, come prendere interi “equipaggi” di religiosi e religiose,
metterli in grandi barconi sulla Loira, legarli nudi (si badi: nudi)
uomo donna corpo a corpo (in modo da indurli fortemente in tentazione
nell’ultimo istante della vita) e gettarli nel fiume facendoli annegare
in tal maniera. Il numero fu talmente elevato che la Loira si infettò, e
per anni i contadini non ebbero raccolti e soffrirono la fame.
Si usarono anche altri mezzi diretti:
solo per un esempio a nome di tutti, una mattina un’intera comunità di
carmelitani erano in cappella nella loro chiesa a Rue des Carmes in
Parigi quando entrarono 2-3 sanculotti con dei coltelli e li scannarono
uno ad uno, tutti, mentre pregavano e cantavano (consiglio di leggere la
meravigliosa opera – esiste anche un film bellissimo – di Georges
Bernanos, I dialoghi delle carmelitane, dove racconta del
simile martirio di 16 carmelitane a Compiègne). Vescovi, sacerdoti,
suore, monaci e frati, hanno pagato con la vita la loro fedeltà a Cristo
e alla Chiesa, in numero di migliaia. Molti di costoro sono oggi
martiri della Fede, riconosciuti tali dai papi, ultimo Giovanni Paolo
II.
Ma non meglio andò agli aristocratici,
ai borghesi, ai semplici cittadini, massacrati magari solo per i loro
stato sociale, o solo per una soffiata di qualcuno che approfittava
della legge sui sospetti per togliersi di torno rivali di affari, di
amore, di lavoro, o magari per vendicarsi di qualcosa.
La legge sui sospetti e il tribunale rivoluzionario furono gli strumenti
che Robespierre e soci utilizzarono per instaurare la dittatura
terroristica in Francia. Bastava una semplice denuncia di sospetto di
essere “controrivoluzionari” per essere inviati al patibolo senza
processo o con processo farsa. Ogni mattina si stilavano le liste di
proscrizione e centinaia di persone ogni giorno venivano ghigliottinate o
eliminate.
Il Terrore (con la T) fu appunto lo
strumento di governo di Maximilien Robespierre, l’instauratore ufficiale
nel mondo e nella storia del totalitarismo contemporaneo, il primo
dittatore stragista di una lunga serie, che noi oggi conosciamo bene. Il
tutto, s’intende, al servizio del progetto di Jean-Jacques Rousseau e
al fine di realizzare la libertà, l’uguaglianza e la fraternità, ovvio.
Una regione della Francia osò ribellarsi
a Robespierre e alla sua repubblica assassina e stragista. Era la
regione della Vandea, e lo fece in nome di Cristo, del Sacro Cuore e del
Re. Arrivarono le colonne infernali da Parigi e massacrarono in tre
anni 300.000 persone su 500.000 totali. è il primo genocidio della
storia umana, voluto a tavolino dai governanti nei confronti dei propri
sudditi: celeberrima è la frase di Robespierre: “uccidete anche i
bambini, perché saranno i controrivoluzionari di domani”.
L’inferno cadde sulla Vandea cattolica e
monarchica: uomini massacrati, donne prima violentate da decine di
soldati, e poi uccisi in maniere terrificanti (normale era la pratica di
appenderle a testa in giù con le gambe divaricate e poi passare una
spada dalla vagina in giù verso la testa, perché in tal modo si moriva
più lentamente, in quanto il sangue era concentrato nel capo, appunto),
mentre con la pelle dei bambini si facevano saponette e pantaloni per i
soldati rivoluzionari (vi ricorda nulla questo?).
Lione è stata rasa al suolo per aver osato ribellarsi a Parigi e non
parliamo di quello che i soldati rivoluzionari hanno fatto poi per anni
fuori dalla Francia, a partire dall’Italia.