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LA MOGLIE, DISPENSATRICE DI CATTIVERIA
Il mondo, in generale, non ritiene che alla donna appartenga la violenza, in un certo senso è vero, ma non del tutto. Bisognerebbe comprendere a pieno, prima di tutto, che normalmente il violento è chi cerca di esercitare, illecitamente, la forza per nuocere chi è più debole di lui.
Ovviamente, non esercita violenza chi fa un uso della forza legittimo, la madre che prende a schiaffi il
figlio che coscientemente sta per dare fuoco alla casa non sarà mica violenta, come non è violento il poliziotto che spara al terrorista determinato a sgozzare una vecchietta, ma fuori dall' uso lecito della forza esistono diverse tipologie di violenza che si caratterizzano da una malizia premeditata o magari da un' ira sconsiderata.
Esistono poi le violenze delegate ad altri o quelle commesse personalmente, o quelle che si distinguono se perpetrate nei confronti di soggetti più forti o in quelli più indifesi, insomma, le casistiche sono varie.
Tanti sono i casi di cronaca relativi a maestre che maltrattavano bambini a loro affidati, come non sono pochi i casi di mamme che hanno buttato neonati nei cassonetti , senza tener conto che il crimine più grande dell' umanità ovvero l'aborto è compiuto da donne , sì, poi certo i casi di cronaca mettono in risalto i femminicidi (termine della neo lingua orwelliana) ma se avviene che alcune vittime siano più vittime di altre, bisogna dire che non è tanto per la difesa della donna in sé, ma quanto per creare un clima ideologico di avversione verso l'uomo in quanto tale; a maggior ragione se questo è padre di famiglia ed erede del rapporto uomo-donna specifico dalla cultura cristiana. Non a caso della situazione femminile delle donne nei paesi islamici interessa ai media fino ad un certo punto.
Il nemico per le femministe è il "patriarcato".
Dopo questa digressione ritorniamo, dunque, all' argomento principe del libro e parliamo di un personaggio biblico a mio parere molto interessante ovvero Gezabele. Figlia di Et Bàal , fu sposa di Acab del casato di Omri, uno dei re di Israele al tempo dello scisma con Giuda . Gezabele , forzando forse il concetto, potrebbe essere considerata una femminista, ante litteram; lei non era regina come lo fu Atalia in Giuda (donna altrettanto scellerata che cercò di sterminare tutta la discendenza di Giuda ), ma regnò di fatto a causa della stoltezza del marito.
Devota a Baal, cercò di far uccidere il profeta Elia invano, riuscì invece a far fuori Nabot, per una vigna che il marito non era riuscito a togliergli lecitamente.
Venne infine uccisa da Ieu che su mandato divino doveva far terminare l' immane disastro che il casato di Omri stava causando in Israele ( qui si riporta solo la parte scritturale non la parte legata alla Tradizione interpretativa). Prima di morire Gezabele si "truccò gli occhi con stibio, si ornò il capo" nel tentativo di salvarsi la vita, tentativo mal riuscito perché Ieu, non era Acab.
Gezabele rappresenta in maniera magistrale la moglie che conduce il marito alla rovina manipolandolo e gestendolo per i suoi fini.
Per inciso Acab non fu esente da colpe nel momento in cui comandava di fatto Gezabele , ma la principale colpa di Acab fu prima di tutto essersela sposata la scellerata (la soluzione è sempre quella di tenersi lontano dalle occasioni di peccato).
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