PREMESSA:In questa nota si prendono per buoni gli
artifizi psicanalitici che vengono utilizzati per spiegare alcuni
fenomeni che sconfinano in molte occasioni nell'occulto.Tuttavia questa
simulazione si rende necessaria per spiegare in maniera semplificata
l'assonanza dell'ipnosi con la meditazione trascendentale.
L'ipnosi e la MT : La
diffusione della meditazione , è verosimilmente dovuto alla
sottovalutazione dei rischi di una disciplina che sotto l’abito
della ginnastica troppo spesso nasconde rischi spirituali e psichici.
Lo
yoga nell’immaginario collettivo è noto principalmente sotto due
forme , una apparentemente ginnica e l’altra in una prospettiva più
marcatamente meditativa /spirituale .
Tuttavia contrariamente a
quanto si pensi l’elemento meditativo è quasi sempre presente nello
yoga anche ginnico , anche se non è sempre così palese e riconosciuto
come tale.
Quello che va specificato è che lo yoga; con
la sua parte meditativa introduce a rilassamenti simil ipnotici e
con la sua sua parte ginnica ci si avvicina in maniera
lentamente crescente alla spiritismo kundalini, grazie alla
familiarizzazione con il concetto spirituale di prana presentato in
occidente sotto il nome di energia vitale.
L’ipnosi
L’ipnosi
“nasce” come una tecnica privilegiata per scambiare informazioni tra
un soggetto conduttore e soggetto passivo in deficit di vigilanza.
Il
deficit di vigilanza (mentale) si ottiene nel soggetto passivo
distraendo il suo emisfero dominante per accedere al suo emisfero non
dominante ( chiamato in psicanalisi inconscio).
Si può ottenere
uno stato ipnotico in un soggetto avvalendosi dell’ausilio di tecniche
verbali (Milton Erickson) oppure inducendo il paziente a fissare la
sua attenzione all’esterno da sé ( spirali , oggetti etc) o
all’interno di sé (Vuoto mentale , punti immaginari etc) fino ad
ottenere una distrazione dell’emisfero dominante.
L’ipnosi ha l’
effetto accessorio di far percepire al soggetto una sensazione che
dissimula un benessere nella mente , tale sensazione è indotta di
fatto da uno scollamento artificioso dalla realtà .
Meditazione e simil ipnosi
La meditazione yoga conosce nell’alienazione della mente uno strumento per ottenere un stadio di estasi mistica.
Ciò
che i più non sanno (insegnanti compresi) è che per ottenere il
rilassamento mentale , la meditazione ricalca molto da vicino tecniche
ipnotiche.
Quello che avviene in
occidente è che lo yoga viene diffuso , anche in buona fede (che poco sanno sul suo lato occulto), da
improvvisate e euforiche maestre yoga , spesso, nostre vicine di
case, nostre amiche , nostre colleghe e i nostri figli a loro vengono
affidati .
Così parole della tradizione induista (dharana ,
samadhi etc) che agli occidentali poco dicono sugli stati di coscienza
alterati trovano, nelle nostre palestre yoga, nella parola
meditazione un’equivalente terminologico ,”più commestibile “ ai
corsisti occidentali .
Ciò che realmente conta al di là dei termini è che la meditazione ricalca tre momenti fondamentali dell’ipnosi.
1) La ricerca della comodità posturale (in questo caso da parte dello yogi )
2) Il controllo del respiro per il rilassamento
3)
Il ricorso ad artifizi per l’isolamento della mente dalla realtà
esterna (immedesimazione con l’Io interiore , creazione del vuoto
mentale, fissazione del’attenzione su punti od oggetti, ripetizione
meccanica e continuativa di parole brevi etc)
Gli stati di
alienazione , in questo caso , sono ottenuti tanto più facilmente, in
quanto la partecipazione emotiva dei praticanti yoga è sensibilmente
più elevata di quelle dei pazienti ipnotizzati.
Dallo testo integrale yogasutra di patanjali :
1.Dharana, o concentrazione, è il fissarsi della mente sull'oggetto su cui si medita.
2. Dhyana è l'ininterrotta fissità della mente sull'oggetto.
3. Samadhi si ha allorché, la mente si unisce all'oggetto.
4.
Questi tre, applicati insieme - dharana, dhyana e samadhi - formano
samyama, o equilibrio, che si consegue allorché, scompaiono soggetto e
oggetto.
5. Padroneggiando tutto questo, [emerge] la luce della somma consapevolezza.
Dal libro yoga per tutti
Dharana:
Si sceglie un oggetto su cui focalizzare l’attenzione (una candela , un suono , una parolaetc) .
La concentrazione viene interrotta di frequente da pensieri e distrazioni .
Si osserva con distacco il pensiero o la distrazione e poi si ritorna alla concentrazione sull’oggetto immaginato.Dhyana:
Si
focalizza l’attenzione su un oggetto fino a quando non vengono
eliminate tutte le possibili interruzioni o distrazioni mentali. La
mente è completamente calma e non esiste la consapevolezza tra lo yogi e
l’oggetto della sua concentrazione.
Samadhi:conoscenza diretta dell’Io più elevata.
E’
questa la fase in cui lo yogi è completamente fuso con il suo “Io”, un
‘identità che avverte se stesso separato dal tutto , con cui c’è
invece collegamento diretto e unione.
dal libro “yoga per tutti”
Dallo testo dello yogasutra :
Si deve ripetere e meditare sull'AUM.
29.
La ripetizione e la meditazione sull'AUM comportano la scomparsa di
tutti gli impedimenti e il risveglio della consapevolezza rivolta
all'interno.
Dal libro yoga per tutti
Mantra
Se
si utilizza un mantra , lo si ripeta mentalmente , e si faccia in modo
di coordinare la ripetizione con il respiro. ………… La ripetizione
condurrà a un pensiero puro , in cui la vibrazione sonora si fonde con
quella del pensiero , senza la consapevolezza del suo significato.
Il
rischio mondano concreto è quello di una dipendenza da queste
pratiche simil ipnotiche a cui si ricorrerà ad ogni momento di
debolezza psicologica per ottenere un’alienazione dalla realtà nella
prospettiva di un benessere artificioso.
Il rischio spirituale è
la possessione diabolica nella gestione auto- deterministica della
propria coscienza, che invece è la voce di Dio in noi.