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Green Hill e il delirio spirituale vegano - animalista
Le vicende di Green Hill mostrano in maniera singolare una strana deviazione di
prospettiva del mondo moderno.
Se nell'ordine di Dio: l'uomo rende culto al suo Creatore ,
amando il suo prossimo come un
fratello e rispettando il creato e gli animali ; nella prospettiva animalista- vegana, l'Altissimo viene scalzato e l'animale ,come in una sorta di idolatria , diviene per molti il centro della propria esistenza materiale e spirituale .
In questo schema assurdo ,tutto ruota attorno al cane, al
gatto , alla mucca o al maiale, così
l'alimentazione , la salute, i discorsi
, il tempo libero divengono tutti funzionali a innalzare l'animale al di sopra sé stessi
L'uomo, satellite di un universo animale -centrico ,cammina
indifferente accanto alle macerie di un mondo che muore di fame e di sete per
correre in un delirio irrefrenabile verso
l'animale in difficoltà .
Se il problema della fame nel mondo , l'
ideologia vegana ,con le sue incredibili
risposte in chiave animaliste , vuole
affrontarlo dando legumi e insalate a chi è nella miseria pur di non sopprimere
alcun animale , allora si può ben ritenere che la carità per il nostro fratello è
arrivata al capolinea.
Se il mondo si interessa più a un
cucciolo di beagle che a un “cucciolo-embrione” di uomo allora probabilmente la nostra umanità ha perso la bussola del
senso della vita.
Se in un mondo dove le
malattie incurabili la fanno ancora da padrona ,(mietendo vittime tra i
nostri familiari e amici ) , la nostra preoccupazione è ancora assorbita in maniera univoca per l'animale sottoposto ad una vivisezione ancora necessaria per salvare
vite umane , allora siamo ancora lontani
dal capire chi è il nostro fratello in Cristo e forse un giro , negli ospedali
tra i malati terminali, non ci farebbe
male
E ciò che più inquieta a chi vorrebbe avere il senso del
prossimo, in senso cristiano, è che nei giorni di buio il mondo sfiora il surreale ,
e la prospettiva appare come quella di un' immenso ospedale psichiatrico
in cui alcuni malati di ortoressia
spirituale riescono a far occupare con i loro argomenti animalisti/ vegani primi piani di quotidiani e di trasmissioni ,
senza che il mio fratello embrione, che
mai nascerà o meglio abortito , possa
trovare nessuna voce che lo difenda.
Non si può non amare gli animali come ci ha insegnato San Francesco , ma ciò che che non si vuol accettare è che il nostro amato Santo Patrono non era un eroe
new age e in quanto cattolico (casomai qualcuno se lo fosse
dimenticato) sapeva benissimo chi era
l'uomo e chi era l'animale e chi aveva
l'anima immortale e chi non ce l'aveva.
La realtà è che anche Hiltler era un 'animalista ,ma ben poco gli importava del
suo prossimo.
Forse bisognerebbe riprendere a comprendere la teologia con
il rosario in mano , per “percepire” che
satana, spesso, è incapace di
levare all'uomo in maniera completa il suo
desiderio di bene e vincolato in
questa impossibilità si limita a
spostare il baricentro spirituale delle
sue vittime da Dio verso una periferia sempre più lontana dalle priorità
divine, concentrando di fatto l’interesse dei religiosi
animalisti-vegani non sul malato
in cerca di nuove cure o sull’
indigente bisognoso di un’assennata alimentazione, ma assolutizzando la mente
dell’attivista sull'animale
(-idolo) , pervertendo così in
maniera “sapientemente” satanica l'ordine
stabilito da Dio, che invece è completamente invertito . In questo
contesto va spiegata l'ovvietà ovvero che si vive per Dio non per
l'animale .
Quello che l’'animalista /vegano
spirituale non vuol capire è che in questo modo satana
gli sta fornendo un ottimo surrogato che tranquilizzi la sua coscienza
nell'illusione di aver vissuto per una finalità nobile :la difesa dell'animale
a tutti i costi.
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