GIUSEPPE E LA MOGLIE DI POTIFAR
Non si può non concludere questo saggio con una storia biblica a lieto fine nella quale Dio ci offre grazie al comportamento, alla virtù di un suo uomo il metodo con cui va affrontata la situazione dannosa.
Il personaggio stavolta è Giuseppe e la storia la si trova nella Genesi, quando questi tradito dai fratelli, viene venduto da degli ismaeliti a Potifar, consigliere del faraone e comandante delle sue guardie.
Distintosi per la rettitudine , l'uomo di Dio acquista la fiducia di Potifar che gli lascia amministrare i suoi beni, finché finisce con il trovarsi temporaneamente in disgrazia a cause delle bramosie della moglie del suo padrone. Dopo averla respinta più volte la donna non si dà per vinta e cerca di vendicarsi di Giuseppe accusandolo di una violenza non avvenuta.
"Dopo questi fatti, la moglie del padrone gettò gli occhi su Giuseppe e gli disse: «Unisciti a me!». Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: «Vedi, il mio signore non mi domanda conto di quanto è nella sua casa e mi ha dato in mano tutti i suoi averi. Lui stesso non conta più di me in questa casa; non mi ha proibito nulla, se non te, perché sei sua moglie. E come potrei fare questo grande male e peccare contro Dio?». E, benché ogni giorno essa ne parlasse a Giuseppe, egli non acconsentì di unirsi, di darsi a lei.
Ora un giorno egli entrò in casa per fare il suo lavoro, mentre non c'era nessuno dei domestici. Essa lo afferrò per la veste, dicendo: «Unisciti a me!». Ma egli le lasciò tra le mani la veste, fuggì e uscì. Allora essa, vedendo ch'egli le aveva lasciato tra le mani la veste ed era fuggito fuori, chiamò i suoi domestici e disse loro: «Guardate, ci ha condotto in casa un Ebreo per scherzare con noi! Mi si è accostato per unirsi a me, ma io ho gridato a gran voce. Egli, appena ha sentito che alzavo la voce e chiamavo, ha lasciato la veste accanto a me, è fuggito ed è uscito»."
Si noti che Giuseppe fugge dalla lussuriosa e si salva così l 'anima , cade temporaneamente in disgrazia,
a causa della calunnia della donna , ma ottiene successivamente un maggior prestigio al fianco del Faraone che ne vide molto bene le virtù e la saggezza.
Val bene la citazione a riguardo che si trova nel Qoèlet:
"Trovo che amara più della morte è la donna: essa è tutta lacci, una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge, ma chi fallisce ne resta preso."
IL MATRIMONIO CATTOLICO