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Il 16 ottobre del 1890 in una famiglia poverissima nasceva a Corinaldo
(An), da Luigi Goretti e Assunta Carlini semplici braccianti
agricoli, Maria Goretti la futura santa della purezza.
Da Corinaldo la famiglia Goretti si spostò, in cerca di lavoro,per stabilirsi nell'Agro
Pontino nella speranza che la zona ,quasi invivibile per la malaria e
le paludi, offrisse quel lavoro che in zone più popolate, per loro
semplici coltivatori, era difficile trovare. Nel 1900 il padre di
Maria muore per la malaria e Assunta rimane sola ad accudire i figli,
così con un sostentamento misero, con un contratto di mezzadria con
il Conte Mazzoleni e un debito nei suoi confronti difficili da
onorare, Assunta con i suoi figli viene invitata a lasciare la casa dove
risiedeva e ad abbandonare il lavoro sempre meno conveniente. Non
sapendo dove andare Assunta chiede al Mazzoleni di non mandarla via ,
il quale le accorda di rimanere nella cascina a condizione di
dividerla con la famiglia Serenelli padre e figlio entrambi braccianti
con cui la famiglia Goretti si conosceva già da tempo perchè mezzadri
anche loro, in precedenti contratti comuni. La convivenza con i
Serenelli fu difficile per Assunta e i suoi figli,tanto più che
Serenelli poteva controllare anche il cibo di cui i Goretti avevano
bisogno. Intanto Maria si feceva più grande e di pari passo al suo desiderio di intima unione con Cristo, che
si concretizzava anche visibilmente nella volontà di anticipare la
prima comunione e nella preghiera continua del Rosario , si avvicinava
anche il martirio che da quotidiano sarebbe diventato quello di sangue
al pari di Sant'Agnese o Sant'Agata . Alessandro Serenelli infatti
cominciò a molestare la piccola , la quale rifiutandolo continuava
tuttavia a trattarlo come un fratello, finchè un giorno Alessandro
armato di punteruolo tentò l'ultima carta , e dopo il l'ennesimo rifiuto
cercò di violentarla e infine la ferì gravemente e così Maria morì
nell'ospedale di Orsenico. Quello che fa della Goretti una grande
santa è l'amore per Dio e per il peccatore,quasi incredibile da
concepire in tempi di grandi egoismi:
“No,no, Dio non vuole, se fai questo vai all’inferno”
, queste sono le parole che Maria pronuncio' durante l'aggressione,
non si può non vedere che nella breve frase, Maria è preoccupata della
volontà di Dio e del destino eterno di chi considera un fratello, è
singolare l'ordine teologico delle priorità che risiedono nella frase,
in ogni caso di sé stessa Maria sembra dimentica sia pure in un momento
così tragico per la sua breve vita anche quando colpita a morte dice ad
Alessandro :“Che fai Alessandro? Tu così vai all’inferno…”
Trasportata
nell'ospedale soffre per i dolori e perla sete , il chè l'associa in
maniera più che unica alla passione di Cristo finchè dice alla madre :“Per amore di Gesù gli perdono; voglio che venga con me in Paradiso”.
E cosi siccome il sangue dei martiri è seme peri nuovi cristiani , Alessandro si converte nel carcere sognando la sua sorella in Cristo “Marietta” che gli dona sorridendo dei fiori. Uscito
dal carcere Alessandro va a chiedere perdono alla madre di Maria e la
notte di Natale partecipa insieme alla lei alla Santa Messa, rinato
oramai cristiano. Maria viene beatificata il 27 aprile del 1947 e canonizzata il 24 giugnodel 1950 .
Il giorno della beatificazione Pio XIIpronunciò queste parole riguardo a Maria:
"La
nostra Beata era una forte. Ella sapeva e comprendeva; e precisamente
perciòpreferì di morire. Non aveva ancora compito dodici anni,quando
cadde martire. Ma di quale perspicacia, di quale prudenza, di quale
energia diede prova questa fanciulla, che, consapevole del pericolo,
vigilava di giorno e di notte per la difesa della sua illibatezza,
cercava con ogni industria di non rimanere mai sola, e nella continua
preghiera raccomandava alla Vergine delle Vergini il giglio della sua
purità! No, non è un'anima piccola edebole; è una eroina, che, sotto la
stretta del ferro del suo uccisore, non pensa alla sua sofferenza, ma
alla bruttezza de peccato, che risolutamente respinge. "
Durante la sua canonizzazione Pio XII disse di lei:
"Nel
martirio di Maria Goretti sfolgorò soprattutto la purezza, in essa e
con essa trionfarono anche le altre virtù cristiane. Nella purezza era
l'affermazione più elementare e significante deldominio perfetto
dell'anima sulla materia; nell'eroismo supremo, che non s'improvvisa,
era l'amore tenero e docile, obbediente ed attivo verso i genitori; il
sacrificio nel duro lavoro quotidiano; la povertà evangelicamente
contenta e sostenuta dalla fiducianella Provvidenza celeste; la
religione tenacemente abbracciata evoluta conoscere ogni dì più, fatta
tesoro di vita e alimentata dalla fiamma della preghiera; il desiderio
ardente di Gesù Eucaristico, ed infine, corona della carità, l'eroico
perdono concesso all'uccisore: rustica ghirlanda, ma così cara a Dio,di
fiori campestri, che adornò il bianco velo della sua primaComunione, e
poco dopo il suo martirio."
Maria è quel ramo vivo che
irrorato dall'amore di Cristo salva il ramo secco, per poter
partecipare con quello che è stato il suo persecutore alla gioia del
paradiso . Maria è la martire della purezza che il mondo ha bisogno
come faro per ritornare a Dio abbandonando quell' impudicizia che oramai
fa da padrona sulla terra.
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